Oggi ho letto un post che poneva questa domanda:

Quanto sono importanti le emozioni nell’apprendimento?

È un quesito molto interessante che mi ha fatto tornare in mente diverse situazioni vissute nel corso del tempo.

Effettivamente qual è la relazione tra emozioni e apprendimento? Come può influire l’intelligenza emotiva sull’apprendimento? Prima di rispondere a queste domande è utile capire di cosa stiamo parlando precisamente.

Che cosa sono le emozioni

Spesso associamo le emozioni con i colori. Il rosso della passione o il nero della paura. Il ventaglio è ampio.

Per lo più consideriamo le emozioni e i sentimenti come sinonimi. Tuttavia, secondo il vocabolario Treccani, esiste una differenza sottile tra questi due termini. Allorché l’emozione è spesso più intensa e immediata, il sentimento risulta essere più profondo e duraturo. D’altra parte l’emozione genera una reazione fisiologica, come potrebbe essere il pallore o l’arrossamento per esempio. Infatti l’etimologia del termine ha proprio il senso di mettere in moto.

Sentimento
profondo e duraturo

Emozione
intensa e immediata

Cos’è l’intelligenza emotiva

Quando si parla di emozioni, non è possibile non accennare all’intelligenza emotiva. In questo caso ci si riferisce alla consapevolezza che si ha delle proprie emozioni, di quelle degli altri e all’abilità nel gestirle.

Da queste brevi definizioni si capisce bene che le emozioni hanno un ruolo fondamentale nelle nostre vite sia che siamo adulti o bambini.

Dove la cosa diventa ardua è quando noi genitori siamo travolti da emozioni forti come i nostri bimbi e oltre tutto dobbiamo insegnare loro non solo cosa sono, ma soprattutto come gestire tutto questo turbine di emozioni.

DSA e emozioni

Tutti i dislessici che leggeranno questo titolo vedranno la loro mente affollarsi di mille ricordi di emozioni legate ai DSA. Circostanze che provocavano il batticuore, le mani sudate, il mal di pancia prima di andare a scuola, la frenesia come se le gambe volessero portarli via. Tutte queste sensazioni erano rese ancora più intense dall’incoerenza che rappresentavano, erano incomprese sia da loro che spesso anche dai grandi che li circondavano.

Tutte queste mille situazioni di ogni giorno lasciano un segno molto profondo che finisce per diventare un sentimento di inadeguatezza profondo e duraturo, tanto da condizionare spesso anche le proprie scelte di vita.

Per questo motivo l’intelligenza emotiva degli adulti di riferimento, come genitori e insegnanti, può fare una grande differenza nella vita dei dislessici. Non solo rendendo il percorso scolastico più sereno, ma anche nella loro vita da adulti, perché non vivranno la loro dislessia, ma saranno in grado di vivere la loro vita.

Qual è la relazione tra emozioni e apprendimento?

Sono due cose strettamente collegate. Ogni essere vivente ha bisogno di ricordare le emozioni negative in modo particolare, per potere evitare il pericolo o quello stato negativo la volta successiva. È innato. Serve alla sopravvivenza.

Secondo gli studi del Professore J.L. McGaugh è stato dimostrato che la cognizione e le emozioni non sono indipendenti. Le ricerche di neuroimmagine mostrano che i flussi di pensieri, emozioni e sentimenti formano una sinfonia, non diversi assolo. Questo cosa significa? Come lo spiega la Professoressa Lucangeli nel suo libro “Cinque lezioni leggere sull’emozione di apprendere”, ogni volta che si attinge ad un apprendimento, insieme si richiama anche l’emozione che vi era legata.

Didattica inclusiva e alunni con DSA

L’importanza delle emozioni a scuola

Da tutto questo si comprende che apprendimento ed emozioni sono strettamente correlate. Se il concetto è imparato con gioia e curiosità, il bambino avrà un approccio positivo. Se invece le nozioni sono imparate con paura, noia o ansia, davanti alla difficoltà non avrà la fiducia necessaria per dire “ce la posso fare”. La reazione sarà di evitamento.

Le emozioni positive non rendono semplicemente felici, ma migliorano di fatto l’attività cognitiva. Miglioreranno l’attenzione, il coinvolgimento, la memoria e la comprensione, tutti processi indispensabili al successo scolastico. La didattica inclusiva gioca sicuramente un ruolo chiave a questo scopo.

Come può influire l’intelligenza emotiva sull’apprendimento?

Non credo di esagerare dicendo che ha un ruolo cardine. Ciononostante come si aiuta un bambino a sviluppare questa capacità per migliorare il suo apprendimento? Un antico proverbio recita:

“Come un volto si riflette nell’acqua, così il cuore di un uomo si riflette in quello di un altro.”

Le figure più rilevanti diventano uno specchio sociale.

Questo fatto è vero anche per i nostri figli. Bambini piccoli si rifletteranno nei genitori o negli insegnanti, gli adolescenti forse meno nei genitori e più nei loro compagni. Quindi la domanda che ognuno di noi si deve fare:

il mio riflesso trasmette fiducia e coraggio o vergogna e ansia?

Essere consapevoli di questo ci rende responsabili, che siamo genitori o insegnanti, di usare i vari strumenti didattici con criterio, tenendo conto sia delle caratteristiche del bambino che delle scoperte in neuroscienza cognitiva.