Perché parlare di indennità di frequenza per DSA? In questo blog sulla dislessia ho parlato molto di ciò che comportano i DSA da un punto di vista relazionale, psicologico e scolastico. Però è doveroso parlare anche di un’aspetto per niente trascurabile per una famiglia. Quello economico.

Infatti per sostenere e aiutare un bambino dislessico sono necessari interventi logopedici e di tutoraggio, strumenti tecnologici come computer, tablet, programmi per supportare lo studio. Alcune cose si riescono a trovare gratis, ma altre con funzionalità specifiche no e quindi le spese si sommano. A ragione ci si chiede se sono previste agevolazioni per genitori di bambini con DSA. L’indennità di frequenza per dislessici può dare una mano. Esaminiamo cos’è, a chi spetta e come ottenerla.

Indennità di frequenza e DSA

L’indennità di frequenza scolastica viene erogata dall’INPS dietro domanda. Ha l’obiettivo di favorire l’inclusione sia scolastica che sociale di bambini e ragazzi con disabilità fino alla maggiore età. La commissione che gestisce queste domande è la solita che si occupa delle invalidità civili per gli adulti. 

Cos’è questo indennizzo

Sentendo che è la commissione per l’invalidità civile ad occuparsene, forse ti sei fatto la domanda: “Chi è dislessico è disabile?” No, non lo è.

Questo sussidio ha lo scopo di permettere al bambino di svolgere compiti e funzioni relativi alla propria età.

È importante che prima noi genitori comprendiamo bene questo aspetto in modo da trasmetterlo anche al bambino. Non bisogna sottovalutare l’effetto che possono avere termini come invalidità, handicap o disabilità sui nostri figli. Sono etichette necessarie a livello burocratico, ma non definiscono la persona e tanto meno i DSA. Nondimeno danno accesso ad agevolazioni che di fatto sono molto utili. Quindi da vivere con serenità.

L’INPS descrive in questo modo a chi è rivolto il sussidio:

Il beneficio spetta ai cittadini minori di 18 anni con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età, nonché ai minori ipoacusici che presentino una perdita uditiva superiore ai 60 decibel nell’orecchio migliore nelle frequenze di 500, 1.000, 2.000 hertz, che soddisfano i requisiti sanitari e amministrativi previsti dalla legge.

La commissione deve valutare:

  • la persistenza della difficoltà;
  • la gravità delle difficoltà scolastiche;
  • la gravità delle ripercussioni emotive e psicologiche

Un assegno per dislessici

La normativa è contenuta nella legge 289/1990 che parla di mutilati e invalidi civili. Ovviamente i dislessici non fanno parte di queste categorie, quindi la condizione che rende possibile usufruire di questo assegno è determinata dalle difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della propria età. Per questo motivo l’approvazione da parte della commissione non è automatica, dipende da caso a caso. Tutti i documenti che sottomettiamo alla commissione devono dimostrare questa persistenza della difficoltà, la gravità della difficoltà a scuola e la gravità dell’impatto psicologico ed emotivo. Se la commissione approva la domanda, l’assegno di frequenza per DSA ammonterà a € 313,91 (2023). Vediamo i requisiti necessari più nel dettaglio.

I requisiti per l’indennità di frequenza DSA

Per avere le carte in regola per ottenere l’indennità di frequenza per dislessici è necessario per lo studente con DSA:

  • essere minorenne;
  • avere la cittadinanza italiana o per i cittadini comunitari e extracomunitari essere residenti stabili in Italia con permesso di soggiorno da almeno un anno; 
  • avere il riconoscimento di difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età;
  • frequentare la scuola pubblica o privata di ogni ordine e grado, inclusi centri di formazione professionali, oppure frequentare centri di riabilitazione convenzionati in maniera regolare;
  • non avere un reddito superiore  € 5.391,88 per il 2023 (reddito del ragazzo, non della famiglia).

Validità e scadenza

L’indennità è versata per 12 mesi nel caso in cui si frequenti in modo regolare un centro riabilitativo durante i mesi estivi. In caso contrario il sussidio viene versato da ottobre a giugno ossia il periodo scolastico. 

All’inizio dell’anno scolastico o nel periodo delle vacanze estive è necessario comunicare la frequenza rispettivamente della scuola o del centro per confermare il diritto all’assegno. In caso di ritardo della comunicazione, solitamente verranno comunque versati gli arretrati.

In genere la certificazione dell’indennità di frequenza riporta una scadenza di un anno e mezzo. Sarà l’INPS direttamente ad invitare alla visita, se così non fosse è meglio telefonare per accertare la cosa.

Solitamente al compiere dei 16 anni viene tolta l’indennità di frequenza considerando la fine della scuola dell’obbligo. Tuttavia presentando l’autodichiarazione di frequenza della scuola media superiore o di un centro professionale è possibile che venga protratta fino ai 18 anni. Ovviamente sempre tenendo conto del requisito di persistente difficoltà.

Come richiedere l’indennità di frequenza per DSA

I passaggi necessari per richiedere l’indennità di frequenza scolastica sono fondamentalmente i seguenti:

  1. Il medico di base o il pediatra, sulla base del certificato DSA rilasciato dall’ASL o da uno specialista abilitato, richiede in via telematica l’invalidità civile di cui rilascia la ricevuta (valida 30 giorni) dell’invio del certificato (costo circa € 60-70).
  2. Compilare la domanda direttamente sul sito dell’INPS online o attraverso un patronato o un’associazione di categoria, presentando la ricevuta del medico di base o pediatra e la sua certificazione.
  3. Aspettare la lettera di convocazione a visita della commissione medica, di solito il tempo di attesa è intorno ai 2-3 mesi.

Se arriva un verbale con un esito positivo, l’INPS richiederà gli estremi per i pagamenti. Questi ultimi devono essere intestati al minore. Anche in questo caso i patronati possono aiutarci. Per di più quando l’indennità è stata approvata si ha diritto anche ad un aumento degli assegni familiari da richiedere con il modulo ANF42.

Nel caso in cui l’indennità sia respinta si hanno due possibilità:

  • Fare ricorso, ma in questo caso le visite saranno a pagamento e in caso di un nuovo rifiuto le spese legali a nostro carico.
  • Presentare una nuova domanda per un aggravamento dopo alcuni mesi.

Legge 104 vs indennità di frequenza

In questo contesto è buono fare una precisazione. Come la legge sull’indennità di frequenza, esiste la legge 104/1992 a tutela delle persone con disabilità di ogni età che potrebbe riguardare anche chi manifesta disturbi specifici dell’apprendimento.

Legge 104

Questa legge consente di ricevere contributi, agevolazioni e permessi, nondimeno riguarda tutte le persone con handicap psichici, cerebrali o sensoriali. Per questo motivo è difficile che con i DSA si riescano ad ottenere questi benefici della 104. Perlomeno dipende dalla situazione perché per godere della 104 l’handicap deve ridurre l’autonomia personale, rispetto all’età, in modo tale da rendere necessario un’assistenza continua e globale a livello individuale e relazionale.

Se la legge 104 viene accordata per i genitori è possibile richiedere un insegnante di sostegno anche se l’handicap riconosciuto fosse non grave. Al contrario per quanto riguarda i permessi lavorativi vengono concessi solo nei casi gravi.

Se hai altre domande riguardo all’indennità di frequenza e alla legge 104, scrivile nei commenti e cercherò di risponderti in modo accurato.

Fonte: INPS